sabato 30 marzo 2013

SS. PASQUA

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Per me la SS. Pasqua è sempre un giorno di grande riflessione che mi fa ritrovare quella parte di spiritualità confusa dallle vicissitudini, mi riallinea sui sentieri della fede dove posso dialogare con l'Infinito,  trovare nel silenzio risposte ai perchè delle incongruenze umane, accettare senza troppe ribellioni le sofferenze. E' come una terapia d'urto che  sconquassa il mio ego per toglierle gli orpelli che l'inchiodano a una quotidianità ripetitiva e incompatibile alle esigenze delle aspirazioni animiche. Come succede a me,  spero che il Cristo Risorto porti in ogni cuore slancio, amore, e gioia. Pacifici gli animi tormentati, sollevi lo spirito ai sofferenti, dia vigore ai deboli. Tolga la croce a tutti coloro che per ingiustizie umane non ce la fanno più a portarla. Insieme a Lui faccia risorgere quell'umanità opaca, distratta, serrata dal proprio egoismo. 


 


 Augurissimi a tutti per una S. Pasqua speciale


Dif


 


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sabato 23 marzo 2013

"LE PALME"

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Oggi, per il calendario liturgico, è la Domenica delle Palme o Domenica de Passione Domine, con essa inizia la Settimana Santa quindi una festività importante per i cattolici ma anche per ortodossi e protestanti. Nei riti pre pasquali ricorda l' arrivo di Gesù a Gerusalemme, in sella a un asinello, accolto da una folla osannante che lo acclamava e salutava festosamente agitando rami di palme e olivo. Certo, la stessa folla che pochi giorni dopo lo avrebbe tradito, rinnegato e fatto crocifiggere! Si sa che così doveva essere, era stato mandato dal Padre per la salvezza umana. Però fa sempre specie quando ci si riflette. E' triste rendersi conto come in un attimo tutti sian pronti a onorarti e portarti in trionfo e un attimo dopo gli stessi per dabbenaggine son pronti a spellarti. L''immolazione di Cristo insegna che non c'è tanto da meravigliarsi se l'amore, il sacrificio totale, la dedizione verso il prossimo spesso per non dire quasi sempre viene ricambiato con la falsità, l'odio, l'ingordigia egoista, il martirio. Vero che l'umano è imperfetto, vero anche però che gli torna comodo rimanerlo per autoscusarsi. Comunque sia nel cuore della gente c'è sempre una ricerca di pace e salvezza anche quando fa la guerra parte dal presupposto che la fa per conquistarle e non per altro. Per questo nella contraddizione umana la Domenica delle Palme è una festività molto sentita e oggi è raro che chi è credente non si rechi in chiesa non fossaltro per portarsi a casa un piccolo rametto di olivo benedetto da tenere in casa in segno di augurio di pace e serenità per se, gli amici, tutta la famiglia. Nei miei ricordi occupa un posto importante sia come devozione di fede, per una settimana all'insegna di partecipazione attiva ai riti sacri legati alla morte e resurrezione di Gesù, sia come tradizioni per tutta una serie di preparativi attinenti allo spirito della Santa Pasqua, dal sapore un po' più laico ma che nella mia famiglia avevano e hanno un significato di profonda osservanza di gestualità partecipativa a usanze che nel loro gusto feticcio profano simbolicamente tendono a esaltare il significato sacrale: accogliere con tutti gli onori, la gioia e la convinzione il Cristo Risorto. Il rametto di olivo benedetto oggi  lo porterò a casa come  un tesoro inestimabile, con profondo rispetto per l'insegnamento cristiano che contiene ma nel giorno di Pasqua, come solito, lo userò per spargere un po' d'acqua Santa sui cibi in tavola, in casa e sui miei cari e poi lo conserverò vicino alla porta di casa  per ricordarmi che un giorno può essere di gloria e quello dopo di martirio, l'uno e l'altro fanno il vivere, mai perdere la fede, mai smettere di amare il prossimo, mai abbandonare la gioia.


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Buona domenica delle palme amici e passanti


dif

mercoledì 20 marzo 2013

Giornata felicità!...?



 


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L'ONU, su suggerimento del Bhutan che a  quanto pare misura  il suo prodotto interno lordo con il FIL cioè il prodotto della felicità dei suoi abitanti, ha stabilito che a partire  da oggi  il 20 marzo sarà  la giornata mondiale della felicità. Come dire: in tutto il mondo il 20 marzo di ogni anno è vietato essere infelici per far crescere il PIL! Tutto è possibile a questo mondo  ma... a naso non ci credo. Comunque  tra le tante giornate istituite questa mi sembra ottima come idea seppur mi resta difficile credere a una felicità collettiva a comando, tanto più in  questo momento particolare, almeno io, di gente felice in giro  ne vedo poca, ovunque ho la sensazione che nelle tasche la gente ha più lacrime che sorrisi, più incertezza che ottimismo, più rabbia di spaccare tutto che motivi di autofelicitarsi. E che dire poi dei paesi in cui c'è la guerra, la dittatura, la fame? Non credo proprio abbiano almeno un motivo per mostrare una faccia felice.  Malgrado ciò  appurato che il pessimismo oltre che non produrre niente di buono mi  rovina la salute ho deciso che  è meglio  una iniezione placebo di felicità. Si, oggi mi sono imposta di essere felice a ogni costo! Mi son detta,  non aumenterò il pil dell'Italia ma  il mio si. Di sicuro risolleverò il morale, e non è poco. Poi,  forse con la sinergia euforica prodotta riuscirò a scacciare gli spauracchi di una crisi istituzionale-economica che da un po'  mi da un fastidioso prurito giornaliero che mi rende assai, assai  agitarella e mi fa sprecare un sacco di euretti in inutili camomille che  mi rallentano solo i riflessi e mettono a rischio la mia efficienza  produttiva domestica, in più  mi istiga a tirare qualche piatto che immancabilmente invece che in faccia a chi dico io finisce a terra. Beh a sera riconosco che ne valeva la pena, non ho pensato neppure per un istante a ciò che succedeva in giro e a tutta l'incertezza che vi regna sovrana, mi sono concentrata  a pensare positivo e ho scoperto che almeno un motivo lo avevo per essere felice, quello di avere tanti a cui voglio bene e non posso affliggerli con la malinconia o accoglierli con una faccia mesta. Li renderei infelici e non migliorerei il mio fil.


un grandissimo sorriso


dif 


 


 


 


 


 

sabato 16 marzo 2013

HABEMUS FRANCISCUS!

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Abbiamo il papa e che papa! È proprio vero, dove non arriva l'uomo arriva lo Spirito! Non è bello, non è giovane, ha qualche acciacco fisico ma ha in se una forza spirituale, una mitezza, una semplicità che lo rende straordinario. Mi ha colpito molto il suo porsi uomo fra gli uomini senza fronzoli e giri di parole, mi ha subito trasmesso un senso di amenità che ristora e ravviva la speranza, in un vivere complesso e caotico, che ci sarà di meglio. Sono convinta che la scelta più che umana sia divina, per vari motivi: la celerità della scelta; la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo che ho visto volteggiare per un attimo tra la fumata nel momento che le campane di Roma squillavano in coro; per il nome, Francesco che ha scelto che in questo momento storico della chiesa suona come un fortissimo richiamo a “spogliarsi” delle ricche vesti del padre terreno che travisano, ingombrano e allontanano dai valori del Cristo per rivestirsi di quelle semplici, evangeliche e spirituali del Padre celeste che riconducono alle radici della fede, ai valori della vita e al fine perfettibile del suo cammino; per il luogo di provenienza e le origini ataviche che formano un ponte tra il vecchio e il nuovo mondo; infine per il giorno in cui è stato eletto che indica mutamento spirituale, non senza fatica e ostacoli, e riporta al quaternario divino. Penso che il nome porta in se la svolta del modo di essere vicario della parola e successore petrino, e poco importa a quale San Francesco sia riferito, anche se da umbra preferirei pensare al poverello di Assisi, ciò che importa è caricarsi sulle spalle per la prima volta un nome dal messaggio inequivocabile che corrisponde al richiamo silenzioso del popolo a Dio per riformare un sistema “ apostolico” che niente a da spartire con l'incarico di servizio alla verità pastorale universale. Mi pare che papa Francesco l'abbia ben espresso nella sua prima omelia “ possiamo essere vescovi, cardinali, preti ma se camminiamo, edifichiamo e confessiamo senza la croce siamo mondani”. Parole che ridanno un senso alla fede e prese in “prestito” fiducia in se stessi e negli altri.


Habemus Franciscus e ne sono  felice perchè ha lo spirito focoso dell'argentino unito a quello migratorio italiano, con Lui come disse Paolo II :


“L'eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell'uomo”


 


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Un saluto fraterno


 


dif

giovedì 7 marzo 2013

124 NO!

 


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19 LOMBARDIA


18 CAMPANIA


15 EMILIA ROMAGNA


14 SICILIA E PIEMONTE


7 PUGLIA


6 TOSCANA E VENETO


4 CALABRIA, LIGURIA E FRUILI


3 MARCHE, LAZIO E ABRUZZO


2 TRENTINO


1 UMBRIA E SARDEGNA


TOTALE 124 NO!


UN NO CATEGORICO A FESTEGGIAMENTI IPOCRITI DI 124 DONNE CHE NON HAN PIÙ FIATO!


PIÙ 1000 NO, A UNA CELEBRAZIONE MARCITA NEL BISNESS DEMENZIALE, DI DONNE CON IL CORPO MASSACRATO!


PIÙ 100 NO,  A UNA GIORNATA SCARICA COSCIENZA MOSTRI, DI DONNE CON L'ANIMO LACERATO DA UNO STUPRO!


PIÙ 1.000.000 NO, A UN GIORNO DEPAUPERATO DAL SUO VALORE INTRINSECO E DAL SUO CONTENUTO STORICO, DI DONNE DISCRIMINATE SUL LAVORO, IN SOCIETÀ E IN CASA IN TUTTI GLI ALTRI GIORNI!


QUESTO 8 MARZO IN QUANTO DONNA MI RIFIUTO DI ARMARMI DI UNA STRIMINZITA MIMOSA PER SCENDERE IN PIAZZA A URLARE LA MIA RABBIA A ORECCHIE SORDE. ANDARE AI DIBATTITI PER ASCOLTARE STERILI TIRITERE SUL PERCHÈ E IL PERCOME DI UN MASSACRO DI MIE SIMILI CHE HA RADICI TANTO PROFONDE NELLA DISCRIMINANTE DI GENERE QUANTO ASSURDE NELLE MOTIVAZIONI E ANCOR PIÙ NELLE RICETTE IPOTETICHE DI DEBELLAMENTO. O DI ANDARE CON LE AMICHE IN UNA DELLE INNUMEROVOLI FRIVOLE E STUPIDISSIME FESTE APPARECCHIATE CON FREGOLE EROTIC ZOTICHE LONTANE ANNI LUCE DAL MODO DI ESSERE DELLE DONNE NELLA VITA REALE.


UN NO GRAZIE DA TUTTE LE DONNE CHE MUIONO, SOFFRONO E SUBISCONO A UNA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA AVARIATA DALL'ENFASI ENCOMIASTICA.


PER MEMORIA DI UN FU 8 MARZO ANDRÒ A DEPORRE AI PIEDI DELLA MATER DEL PIANTO, UN CESTO DI FIORI, TANTI QUANTI LE DONNE UCCISE.


8 marzo,donne,festa,giornatainternazionale




 Una stretta di mano a tutti


dif