lunedì 22 giugno 2009

YEAHH!!!

Scansione0071.JPG
 -  MONACI -                                    -  LES DEMOISELLES -
2.jpg                                                                                                                                                                    
Particolare affresco MASACCIO- Le capacità ritrattistiche dell'artista toccano il massimo-
signorine.jpg
Les Demoiselles d'Avignon - Opera del periodo cubista di Picasso rimasta incompiuta

venerdì 19 giugno 2009

IL PALLONE

Scansione0061.JPG
BERY- LEMA

                                                                                                Fotomontaggio 

 

Scansione0036.JPG

 

Herni Julien Fèlix Rosseau detto il Doganiere :  I GIOCATORI DI PALLONE (1908) " una rappresentazione contemporanea   che sembra esaltare i valori di gratuità e di gioco impliciti nel destino dell'uomo"

mercoledì 17 giugno 2009

FALO' E ACQUA DI SAN GIOVANNI

fiori.JPG

Ovunque la vita mi trasporta, la sera del 23 giugno, vigilia della festa di S. Giovanni Battista, notte magica per eccellenza dal tempo dei tempi in tante culture, non posso fare a meno di mantenere due usanze della mia terra d’origine, cioè quella del falò e quella dell’acqua odorosa. Per la prima è facile, basta accartocciare qualche foglio di carta ai margini d’una strada, buttarci un cerino acceso e subito come recita la tradizione “ lingue di fuoco s’innalzano dal piccolo falò a rischiarar la notte fugando le ombre malefiche c’oscuran l’avanzar del  benigno dì ” Lo salto  tre volte per esprimere un desiderio o pensare ad un problema che mi assilla. Si realizza entro il solstizio invernale, purché l’uno o l’altro non siano per scopi egoistici o vanitosi altrimenti accade esattamente il contrario. Come si dice “San Giovanni non vuole inganni”...

La seconda usanza non sempre è facile rispettarla, specie se sono in qualche località arida come il deserto.- Ho scoperto  che i Berberi celebrano questa notte. - Occorre reperire petali di  fiori e foglie d’erbe aromatiche fresche, sempre in numero dispari, depositarle in una caraffa con dell’acqua,  esporle  fino all’alba ai raggi lunari per far assorbire quelle energie positive del cosmo che solo al solstizio d’estate si propagano " quando,  il sole sposa la luna,il principio maschile feconda il femminile,l’elemento fuoco si allea all’elemento acqua,tutto il cosmo irradia energia annullando ogni maltempo"   e per raccogliere "le   lacrime di S. Giovanni " chiamate guazza. Ossia  la rugiada che si forma nella notte.

Al mattino, meglio se al momento dell’aurora, si immergono le mani nell’acqua profumata, si sfiora la pelle di tutto il corpo bagnandola partendo dalla fronte rivolta ad est in modo che i raggi solari la sfiorano, si ripete l’operazione per tre volte. Tale rituale, nell’immaginario popolare della mia terra,  ha una grande importanza perché custodisce segreti effetti benefici:

 - Purifica liberando corpo e spirito da scorie negative accumulate nelle lunghe notti invernali –     allegoricamente richiama il  battesimo nell’acque del Giordano -

- Ridona energia al fisico e alla mente, allontana  pesantezza e affaticamento dovuti allo stress del quotidiano – esprime  il vigore ardente della fede del Santo -

 Elimina le impurità della pelle, rimuove i malesseri di testa e stomaco dovuti a cause nervose o imprecisate. - a S. Giovanni fu mozzata la testa-

- Protegge da invidie e gelosie di avversari e concorrenti fino al prossimo solstizio. - riporta alla condanna del    Santo dovuta alla perfidia di Salomè-

Nella tradizione più pagana, oltre a ciò, si coltiva la credenza che nell’acqua, scansando fiori e foglie prima di iniziare il rito del bagno, si vede il volto del futuro compagno di vita.

 Esaurito il rito mattiniero, l’acqua profumata non va buttata ma filtrata e custodita in una bottiglia perché ha virtù lenitrici, eccezionali nei disturbi dovuti a infiammazioni e sfoghi cutanei come il fuoco di S. Antonio. Inoltre si conserva a scopo beneaugurante per la salute. - “ L’aqua de’ San Giuagne te proteije d’ognie malannje

 Di solito l’acqua la  conservo e l’uso una volta al mese per scaricare l’accumulo di energie sfibranti e per mantenere la pelle sana e levigata. Quasi tutte le mie amiche, anche le scettiche, fanno e usano l’acqua di San Giovanni.

A queste due usanze non ci rinuncio, forse per non perdere il legame atavico o forse...  per quel” Sogno di una notte di mezza estate “ narrato da Shakespeare.

Comunque per onorare la terra che mi ha accolto con tanta generosità, e sentirmi vicina a un amico che oggi non c’è più, a queste due usanze umbre, ho aggiunto quella del nocino, un liquore corroborante e digestivo che si gusta con gli amici nelle serate fredde.

Come mi ha insegnato Domenico, il 13 giugno, festa di S, Antonio da Padova, in realtà di Lisbona, mi procuro 24 noci dal mallo fresco. La sera del 23 le lavo, le spacco, le metto in un capiente vaso di vetro, con chiusura ermetica, aggiungo 600g. di zucchero, un litro di alcool da liquori, 3 chiodi di garofano, 3 chicchi di caffè, 3 scorzette di limone e lo espongo alla “guazza” di S. Giovanni poi ai raggi della luna e del sole per 40 giorni. Vi aggiungo un litro di lambrusco bianco secco, vino della patria del nocino. Lascio ancora esposto il tutto per altri 40 giorni. Filtro e travaso il nocino in bottiglie di vetro scure che poi colloco in un luogo buio e fresco per continuare la maturazione del liquore fino al solstizio invernale. La vigilia di Natale espongo in bella vista una bottiglia per offrirlo in segno di amicizia e di augurio di prosperità. La noce è  un frutto augurale di fortuna, viene anche chiamata  “ ghianda di Giove.  Nel folclore esoterico  la similitudine del suo guscio col cervello umano è propiziatoria di buone e sagge idee, il che di questi tempi non guasta mai!!!     Felice e magico San Giovanni a tutti.

lunedì 15 giugno 2009

TEST DEL PUNTO

Scansione0026.JPG

 

C’è un test molto in voga nei party di certi ambienti che è  divertente, rapido ed efficace per scoprire, a grandi linee, com’è una persona.  Il test l’ha ideato una simpatica e ieratica signora di Pretoria,  Lucy T. appassionata studiosa di simbologia. Ho avuto il piacere di conoscerla, ad una festa, durante un soggiorno a casa   di una mia amica che abita a Johannesburg. Basta un foglio bianco, una scatola di matite colorate, chiedere, a chi ci interessa scoprire che tipo è, di tracciare un punto sul foglio e il gioco è fatto. Senza esserne cosciente, chi traccia il punto, fornisce un mucchio di informazioni di com’è realmente. Per avere un quadro più specifico, il test si amplia chiedendo di tracciare un segmento, una forma, una vocale, una consonante e un numero, però uno alla volta in forma consecutiva altrimenti il responso del test è meno efficace.( E’ cosi  ma non ho afferrato il meccanismo  che fa la differenza)  Ciò che si ricava  dal grafico è veramente sorprendente.  In più occasioni l’ho sperimentato e verificato. All’inizio  ho sottoposto il test a tutte le persone che conoscevo bene, poi a persone che conoscevo solo superficialmente, in ultimo a quelle che incontravo per la prima volta. Proprio da quest’ultime mi è arrivata la conferma quanto un banale gioco inventato per animare gli ospiti e ravvivare una festa può trasformarsi in una fonte di dati che lascia stupiti. Naturalmente ho assimilato una certa pratica  attraverso le spiegazioni di  Lucy con la quale sono in contatto. Adesso me la cavo quanto basta a soddisfare la mia e l’altrui curiosità, in qualche caso sfrutto il test a fini professionali, ossia per chiarire certe percezioni contraddittorie che avverto in una persona ma non riesco a  tramutarle in dati oggettivi.   

Specificatamente i dati sui quali si elabora il  test  sono:

1- Il colore. Informa sull’indole e le  reazioni emotive

2- Il punto. E’ il cardine del test., mette in luce l’ego, l’equilibrio, le aspirazioni, l’affidabilità, l'energia.

 Questi indizi sono già sufficienti per farsi un’idea sintetica della persona senza possibilità di dubbi.  Con gli altri simboli l’analisi del test diventa più chiara e completa poiché si arricchisce di dettagli e sfumature preziose.  

Sostanzialmente in breve:

3-Il segmento. Determina la proiezione temporale.

4- La forma. Mostra gli obiettivi e il modo d’agire per realizzarli

5-La vocale. Esprime il tipo d’intelligenza, la sensibilità e  la passionalità.

6- La consonante. Indica gli stimoli e le motivazioni alle quali la persona è recettiva, i tabù ereditati.

7- Il numero. Individua le capacità espressive, il campo nel quale è abile,  i difetti principali specie se è composto da più cifre.

Chiaramente non posso specificare in questo post  come si arriva  a formulare il responso del test perché  dovrei scrivere pagine e pagine, finendo per confondere le idee. Comunque gli addetti ai lavori, se non lo conoscono, sono in grado di decifrarlo e utilizzarlo.

Il grafico sopra è un esempio. In breve ecco cosa si deduce: Persona estroversa, socievole, magnetica, indipendente. Ama la verità e la libertà. Energica e vivace.  Incondizionabile, analitica e fredda si assume le responsabilità ma tende a strafare. Sensibile e protettiva verso i deboli, severa con se stessa. Cerebrale, versatile, aperta alle novità senza pregiudizi. Credente. Aspira ad elevarsi ed evolversi spiritualmente ma non disdegna gli aspetti materiali della vita Equilibrata, imparziale e leale. Volubile e un po' narcisista. Sensuale e infedele. Le piace il mare e il vento. Esteta e perfezionista. Sa controllare i lati aggressivi ma se ha un obiettivo lo persegue con caparbietà. Saggia e affidabile. Non ha complessi. Detesta la prepotenza i ricordi, la superficialità e l'avidità.  Ha talento per la filosofia, la giurisprudenza, l'investigazione. Ha ereditato il senso della famiglia, l'ordine e l'amore eccessivo verso i figli. Difficilmente si confida e si appoggia sugli altri.

 

lunedì 1 giugno 2009

IL "SAIO" DELL'ANTICASTA

 

polo.JPG

L'anticasta quando si mette il "saio" diventa  più casta della casta ed anche infida perchè quello che afferma vestita col " saio" non corrisponde a quel che rimugina quando indossa il doppiopetto. Il divario si nota in certe affermazioni verso le persone semplici, le considera incapaci di elaborare un pensiero indipendente, obiettivo e articolato sui temi concreti, quindi di  votare a casaccio.  Ridicolo, mica ci vuole un diploma per distinguere un furfante da un probo!! Ritiene che senza una istruzione ogni tapino è manipolabile, indottrinabile attraverso spot pubblicitari, recepisce i discorsi ottusi, scarta quelli di merito, confonde  il contenuto di un messaggio politico, si aggrappa alle banalità di oratori furbi, imbroglioni e irresponsabili, che mirano al loro interesse, scarta quelli seri, coscienti e funzionali al progresso dello status comunitario. (!?) Insomma se non voti per loro sei stupido. Non gli  sfiora l'idea che scegli e voti  in base agli ideali e rifiuti l'omologazione di serie.  In questi giorni di campagna elettorale se ne sentono delle belle!! Dai vari pulpiti che vanno in onda notte e giorno, indossato l'umile saio dell'anticasta,  incartapecorito e in qualche caso mummificato da sepoltura politica, conferenzieri in cerca di consenso dai tapini che considerano una sottospecie dell'homo sapiens, si sgolano in rappresentazioni immaginifiche del loro europeismo, come se chi ascolta fosse un marziano appena atterrato e non sa che fino all'altro ieri era assenteismo, il mettersi in tasca un congruo approvvigionamento che garantiva qualche bel gessato, un gradevole relax in poltrona e qualche vaga capatina, tanto per gustarsi un cocktail in quel di Strasburgo o di Bruxelles, talmente evanescenti da sfuggire a Brunetta. Dai ragionamenti  della casta col saio  emerge che il comune mortale non è in grado di comprendere l'alto contenuto etico-filosofico del loro europeismo, recepisce solo il  piffero del fachiro incantatore, sceglie e vota sotto la suggestione dell'incantesimo comunicativo!! Una sfilza di corbellerie, una distanza abissale dalla verità.  Tirarsi dietro pochi esaltati è facile ma attirare  il consenso popolare è un altro paio di maniche, non basta la propaganda, il contorsionismo lessicale, la pochezza ideologica.  La gente accorda fiducia a chi è coerente, a chi si presenta col solito  doppiopetto, distingue chi lo mette in soffitta giusto il tempo per apparire, moralmente ineccepibile,  modesto, sincero e con tanta voglia di rendersi utile. Qualcuno sostiene che preferire il PDL è lasciarsi imbonire da Berlusconi, accecato dalla sua bravura di arringatore da mercante in fiera. Ci  vuole ben altro per convincere  chi combatte per la pagnotta, la cosiddetta gente "incolta" valuta con la "scienza"  appresa dalla strada. Son giudizi triti di vecchi schemi partitici abituati a promettere un sacco di patate o qualche pezzo di "grana" per far cadere i topi nella trappola e poi ...C'è perfino chi afferma che è "immorale" distribuire tanti euro a un tapino che risponde ad una domanda, chiaramente alludendo al quiz il milionario in onda su canale 5.  Ebete tra gli ebeti non si rende conto che offende proprio coloro ai quali chiede il voto. Chi si "butta" in politica come prima regola dovrebbe rispettare ogni suo simile, poi impegnarsi  per abbattere  discriminazioni e diseguaglianze sociali, a livello locale e nell'europarlamento. Invece spesso si candida per stare dentro un sistema che gli garantisce un lauto banchettare, fra stipendi e ammennicoli vari  raggranella in un mese quello che un operaio o un ricercatore racimola in un anno. Gira la fola che non è vero, quasi quasi una volta eletti saranno sul lastrico, costretti a girar per la questua. Perchè si candidano?  Dimenticavo,  per  il  voto di povertà imposto dal saio...

 Qualcuno di questi "anticasta" parla bene ma razzola tanto male che senza avvedersene il saio lo perde nell'aia, diventa un gallinaccio spennacchiato che fa ridere galline, oche e asini che circolano nella masseria. La gente non è tanto imbecille, i falsi moralisti li fiuta da un miglio. Perfino il mio vicino, di vecchia fede comunista, si lamenta, dice che sono " impagliati", oltre ai simboli dovrebbero cambiare le ricettine anti "dittatura" Berlusconiana. E' stufo della solita cantilena, così stufo che farà il contrario di quello che l'anticasta spiattella, è arrivato alla conclusione che quando uno è bersagliato, messo in cattiva luce con mezzi e mezzucci che vanno dal pettegolezzo evocativo all'ingiuria l'altro è invidioso, mira ad accaparrarsi  potere e successo, gli vuol fare le scarpe, il saio che indossa puzza di naftalina, quindi meglio girargli alla larga.